"Un'ansia di novità, di ampliamento espressivo (che solo il secolo a venire, con le sue innovazioni, avrebbe potuto placare) si avverte anche altrove: un'opera che si distingue non solo dalla restante produzione kraussiana, ma anche da quella classica in genere, mostra un primo tempo inconcepibilmente lungo se si considera l'organico cui è destinato: è il Quintetto per flauto VB 188, la cui esecuzione sfiora i 10 minuti. Una durata possibile per una sinfonia, rara per una sonata classica, inusitata per un genere normalmente rivolta a interpreti di livello amatoriale.
L'esposizione di questo Quintetto è gigantesca, non tanto per il contenuto ancora morbidamente classico, quanto per la lunghezza e l'ambizione che Kraus manifesta in questa volontà di arrivare a tempi di durata romantica. Anche il Largo e il Finale seguenti durano molto più della media (ca. 8 e 6 minuti rispettivamente), e se sommiamo il totale dei tempi arriviamo a qualcosa come 25 minuti circa di musica in 3 soli movimenti. Solo il Quintetto per clarinetto di Mozart, che era però destinato a un solista di grandissimo livello, presenta dei brani così estesi."
Il primo tempo ha alcuni punti melodici di contatto col KV 285 mozartiano: