L’altra marcia probabilmente destinata a chiudere la Serenata Posthorn sfoggia una folla di temi, alcuni dei quali anche intonati dai fiati, alternando momenti imperiosi ad altri più dolci. Orchestrata per archi, corni, trombe e flauti. Priva di sviluppo, la marcia prosegue con una seconda parte (2:01), altrettanto leggera e ottimista, dove vengono introdotte melodie totalmente nuove:
La Serenata Posthorn vede Mozart scalpitante e furibondo a Salisburgo, oltre che desideroso di cambiare aria al più presto. Gli ci vorranno ancora due anni per andarsene, ma intanto fioccano capolavori: se non la Messa dell’Incoronazione KV 317, ancora incerta, le Sinfonie KV 318 e KV 319, con questa Serenata, mostrano uno stile sanguigno, lontano dalle concessioni parigine.
Si son volute notare nel trio del postiglione la volontà e la speranza di ripartire verso mete ambiziose, ma quest’opera è trionfale e l’unico movimento nettamente contrastante è il quinto movimento di cui s’è già parlato in http://dailymozart.blogspot.com/2010/12/48-un-mozart-serissimo.html.
I tempi ampi e solenni del primo tempo, con un Adagio introduttivo davvero maestoso, ci porterebbero già a Vienna se solo Mozart non avesse chiuso quasi del tutto con le Serenate nella capitale austriaca.