Con il Quarto concerto (KV 41) abbiamo l'occasione di ascoltare per l'ultima volta Honauer e Raupach. Se non fosse per il tempo centrale in sol minore, tonalità che poi Mozart avrebbe innalzato a vette magnifiche, sarebbe l'opera meno interessante delle quattro esaminate. Tanto i movimenti estremi (entrambi di Honauer) sono sbrigativi e sommari, con la puntuale grandinata di accordi nelle prime battute, quanto è più meditato il pezzo centrale nella sua delicata desolazione:
Può darsi che la particolare tristezza di questa musica e di questa tonalità abbia colpito l'ancor giovanissimo compositore, magari anche solo inconsciamente, per poi germogliare negli esiti futuri delle due Sinfonie in sol minore e del primo Quartetto per pianoforte.