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venerdì 9 novembre 2012

266 - Perché le hai abbandonate, Mozart?

Un CD da ascoltare
Dopo la confortante e sonora presenza della Finta Giardiniera, poco si sa del Mozart buffo e della sua evoluzione fino alle Nozze di Figaro. O meglio, si sa qualcosa, e questo grazie ad alcune arie isolate (ne abbiamo un esempio prerossiniano qui di seguito) e a due abbozzi di opere, purtroppo rimasti tali, che precedono di circa tre anni il primo capolavoro su libretto di Da Ponte. 


Se la prima delle due incompiute (L'Oca del Cairo, KV 422) arriva almeno a coprire un intero atto pur mancando dell'Ouverture, la seconda (Lo sposo deluso, KV 430) si ferma dopo appena cinque numeri nonostante un inizio folgorante, superiore per slancio a quello delle stesse Nozze.


L'Ouverture

Lo splendido Quartetto di apertura, derivato direttamente dall'Ouverture


Entrambe lasciano rimpiangere all'ascoltatore l'assenza di un librettista decente, perché è forse per questo motivo che Mozart abbandonò la stesura dei due "aborti buffi", come maldestramente li chiamano Carli Ballola e Parenti. Peccato perché, per quanto raffazzonato e improbabile, il testo dello Sposo deluso era già completo (i curiosi potranno consultarlo qui e qui), mentre quello dell'Oca del Cairo (fornito a puntate dall'abate Varesco) si arenò di fronte all'impossibilità di dar seguito in modo plausibile all'intreccio del primo atto. 

Mozart conferma alla grande le conquiste raggiunte nell'Idomeneo anche nell'atto monco dell'Oca del Cairo, al punto da invogliare diversi registi a tentarne la rappresentazione. E han fatto bene, perché è una musica divertentissima e scoppiettante, anche se spesso si finisce per sovraccaricarla - come in questo video - tentando di riempire i vuoti lasciati in partitura da Mozart:







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