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domenica 18 novembre 2012

275 - Concertati: il percorso mozartiano (22)

Nel secondo atto il Don Giovanni scende un po' di tono, almeno fino al grande banchetto finale. Il duetto tra il protagonista e Leporello è il punto più basso dell'opera, se non altro sotto l'aspetto melodico. In compenso l'ammirazione dei critici si appunta sul terzetto successivo "Ah taci, ingiusto core", dove Don Giovanni dimostra una volta di più di fare veramente schifo.

Mozart affida il tema principale a Donna Elvira, mentre la linea vocale di Don Giovanni e Leporello comincia qualche battuta dopo su una melodia circolare che poco più avanti coinvolgerà tutti e tre i personaggi. Il tema iniziale passa a Don Giovanni, fintamente implorante, ma prende vie diverse quando la ragazza si scuote e crede di riconoscerlo. A questo punto torna la melodia con cui il concertato si era aperta, ma stavolta cantata, come detto, da tutti e tre con parole diverse.



Riprendendo in parte anche un altro motivo, quello della serenata-canzonetta che seguirà questo terzetto, Don Giovanni continua il suo mendace corteggiamento ("Discendi, o gioia bella"). La reazione di Donna Elvira è scontrosa solo in apparenza, ma crea una schermaglia (- "No, non ti credo, o barbaro" - "Ah, credimi!") che coinvolge anche Leporello, sull'orlo delle risate, e costituisce il ponte verso la ripresa, costituita essenzialmente dal tema di apertura e da quello circolare, opportunamente modificato. 


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