In alcune edizioni integrali delle sonate mozartiane si può rintracciare una "diciannovesima sonata" con tanto di numero di catalogo aggiunto a posteriori (KV 498a, o meglio App. 136) e costituita da due brani controversi (un Allegro e un Minuetto, che secondo una teoria non verificata potrebbe essere il secondo dell'Eine kleine Nachtmusik) e due pezzi ricavati da movimenti dei concerti di Mozart per tastiera (KV 450, 456 e 595) che sono stati con tutta probabilità aggiunti successivamente per formare una sonata completa.
Benché nel 1806 sia stata inizialmente attribuita ad August Eberhard Müller, questa sonata ha tentato i critici inducendoli ad ascriverla a Mozart, anche per via dei due tempi posticci basati su un materiale tematico a loro materiale. Molte, però, sono le riserve che si possono nutrire sull'autenticità, almeno per quanto riguarda l'Allegro iniziale:
Alcune caratteristiche (l'esposizione dei temi e la sua conclusione, il fatto di derivare il secondo dal primo, il fraseggio un po' accademico) farebbero pensare a Clementi e alle sue sonate didattiche. Indubbiamente più mozartiano il minuetto:
Senza arrivare a dire, con l'Einstein, che questo minuetto potrebbe essere il pezzo mancante della Piccola serenata notturna (che a quanto pare in origine aveva 5 movimenti e non 4), nel modo di trattare l'armonia e la parte della mano sinistra in particolare riconosciamo il Mozart sonatistico.
Non mancano inoltre minuetti o brani con il tema cromatico nella sua produzione, anche se pare azzardato assegnare a colpo sicuro un pezzo basandosi su argomenti così fragili:
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