Il genio di Mozart s’incagliò sulla costa di Gibilterra. Non perché non fosse riuscito a rendere con slancio e violenza nel linguaggio musicale i versi di tale Michael Denis, ma perché il Canto bardico per Gibilterra che prende il numero di catalogo KV 386d restò incompiuto per volontà del compositore, che trovava il testo “bello ma troppo magniloquente”.
Eppur questa magniloquenza si riscontra perfettamente nel possente e fragoroso recitativo accompagnato che, finché dura, accompagna l’ascoltatore in un mondo epico, fatto di fulmini e di onde impetuose chiaramente percepibili (di più, afferrabili) nelle figurazioni orchestrali.
Un gran peccato che Mozart abbia perso interesse per questo pezzo, pure affrontato inizialmente con un piglio inconsueto anche per lui. Restano queste orgogliose battute, di tonante fierezza.
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