Della Clemenza di Tito, nonostante gli splendidi concertati e alcune arie e duetti di superlativa fattura, molto si è detto di negativo: opera morta, ritorno al primo periodo, freddezza, macchinosità, ecc. In realtà all’ascolto è un capolavoro (magari se ci si procura una buona esecuzione), e guarda tutt’altro che al passato; conosciamo anzi opere scritte dopo la morte di Mozart che sono molto più rivolte al ‘700 di questa, ma tant’è.
Ancora una volta non è il protagonista ad essere “musicalmente preferito” da Mozart, bensì i personaggi di contorno. Per esempio la perfida Vitellia:
Qui la sentiamo impegnata nel duetto con Sesto (“Come ti piace imponi”):
Con Don Giovanni, benchè a differenza di lui si redima sul finire dell'opera, Vitellia è uno dei personaggi più malvagi uscito dalla penna di Mozart, anche se il suo carattere non è così spiccato come quello del Burlador e non è altrettanto potente sotto l'aspetto musicale. Le cedono punti altri cattivi come il Conte di Almaviva, personaggio a dir la verità molto più umano che negativo, Osmino, che tavolta sconfina nel comico, e l'ancora troppo convenzionale Elettra,
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