Coeva del Thamos, il singspiel incompiuto Zaide impegnò Mozart nel 1779 e nel 1780. Cronologicamente è la sua prima opera di grande rilevanza (nel dire questo mi tocca far torto al Lucio Silla, ma senza troppi rimpianti) e nella trama prefigura già il Ratto dal Serraglio. Rispetto a quest’ultimo manca la coppia popolana, ma in compenso c’è il nobile amico del protagonista e il sultano canta anziché recitare e basta.
In questo quartetto abbiamo già una prova delle capacità di caratterizzazione del compositore:
Il personaggio di Zaide precorre già eccellentemente Konstanze e Pamina con quest’aria dal candore religioso. L’orchestrazione finissima e la linea di canto sembrano già quelle del Così fan tutte:
Nessun commento:
Posta un commento