Tra le composizioni di questo periodo si annoverano anche l'Allegro per piano in si bemolle KV 400, di fatto un primo tempo di sonata, e la Fuga in sol minore KV 401. Se ci son due composizioni che fanno a pugni l'una con l'altra, sono proprio queste: sbarazzino l'Allegro quanto meditabonda la Fuga.
Manco male, però, un punto in comune i due pezzi ce l'hanno: sono entrambi incompiuti. Su 148 battute dell'Allegro, 91 sono di un Mozart che puntualmente si stufa dopo aver giochicchiato un po' col tema, mentre la Fuga ne conta 95 tutte sue (Stadler si è preoccupato di aggiungerne 8 per concluderla).
Così nel primo caso abbiamo di nuovo un Mozart in vestaglia e pantofole, tutto premure per la moglie, che butta giù un pezzo un poco infantile. Ci fa l'effetto di un'autocaricatura, impressione del tutto diversa da quella che lascia il sol minore del brano successivo, buono per far da riserva in panchina di una fuga della Tastiera ben temperata di Bach.
Si discute sulla modalità di esecuzione della Fuga: c'è chi giura che debba esser suonata a quattro mani, tanto grandi son gli intervalli tra pollice e mignolo che la costellano, ma pochi grandi virtuosi (tra cui Mozart stesso) sono in grado di suonarla da soli, vale a dire con due. Considerato un'imitazione (debole) dello stile bachiano, questo pezzo meriterebbe invero maggiore stima e attenzione.
Restano due fughe dello stesso tempo, pure incompiute e di carattere simile a quello della KV 401, indicate nel catalogo come KV 153, in mi bemolle e 154, in sol minore, che vanno in realtà spostate ai primi tempi di Vienna (375f e 385k). Rarissime le esecuzioni; naturalmente la composizione che attira maggiore interesse è la fuga KV 154 (temo purtroppo che nel link seguente sia solo un file midi, ma pazienza):
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