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martedì 14 dicembre 2010

35 - Attenti: riposo

Piccola pausa nel nostro viaggio attraverso le arie mozartiane che trovarono posto nelle opere dei meno noti colleghi e rivali italiani. Per rifiatare un attimo propongo un brano scritto in giovanissima età, la prima Sonata da chiesa di Mozart (KV 67):




Questo piccolo miracolo di purezza melodica, che si avvicina per semplicità e concisione al terzo stile mozartiano - benché ancora cronologicamente lontanissimo – è in una forma sonata al risparmio, diremmo in miniatura, raggiungendo proprio grazie alla sua stringatezza un livello di gran lunga maggiore delle opere coeve.

A questa seguiranno altre due sonate per lo stesso organico, pure considerevoli ma non impressionanti come la prima. Genere negletto come quello dei lieder, nella produzione mozartiana la sonata da chiesa s'identifica spesso con un compito ingrato, svolto generalmente di malavoglia perché imposto dall’Arcivescovo Colloredo. In realtà anche gli esempi futuri che vedranno la luce per mere ragioni di routine ecclesiastica non deluderanno l’ascoltatore, pur mantenendosi logicamente al di sotto - per qualità e ispirazione - dei capolavori riconosciuti di Mozart.

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