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martedì 6 dicembre 2011

174 - Verso la Prima in sol minore: lo Sturm und Drang e i contemporanei (2)

Va detto a margine che la sinfonia settecentesca in minore non è di per sé necessariamente indice di adesione allo Sturm und Drang: occorre infatti distinguere tra quei compositori che effettivamente costellarono le loro sinfonie delle brusche sequenze accordali e delle folate di passione caratteristiche di quella corrente e gli altri che, per dirla col Tammaro, "lasciano da parte qualunque slancio drammatico e si limitano a rinforzare l'incisività dell'autore".

Tra questi figurano per esempio Gaetano Brunetti (cui fa appunto riferimento il Tammaro con quell'osservazione) e CPE Bach.


Se la sinfonia di Filtz rimane probabilmente solo un esempio cui non si può ricondurre la KV 183, molto più vicine sono le due Sinfonie in sol minore di Vanhal, autore che Mozart conobbe personalmente e con cui suonò anche in quartetto. La prima, scritta nel 1771, ci immerge subito in un esempio indomito di Sturm und Drang:


Mozart può essersi ispirato a quest'opera più per il fremito affannoso ed eroico che la percorre che non per la struttura o le idee melodiche. Il secondo tempo (4:04) è di fatto il movimento centrale di quello che potrebbe essere benissimo un concerto per violino e orchestra: niente di più lontano, dunque, dall'omologo mozartiano della KV 183.

Il Minuetto, pur conservando interamente i connotati di una danza, è nondimeno serio come il primo tempo, mentre il Finale (2:57) sembra riprendere le mosse dalla Sinfonia n. 39 di Haydn, che ascolteremo in seguito:

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