Oltre a considerare le opere mozartiane cronologicamente vicine alla Piccola in sol minore, in questo e nei prossimi post ascolteremo composizioni di altri autori che, se non l'hanno ispirata direttamente, possono comunque darci un'idea del repertorio sinfonico "tempestoso" dell'epoca.
Nel decennio che precede la KV 183 non sono pochi i compositori classici che si cimentano nella creazione di appassionate sinfonie in minore improntate al movimento dello Sturm und Drang (letteralmente "impeto e tempesta"), raggiungendo in alcuni casi esiti ragguardevoli. Non si tratta solo di grandi autori come Haydn, ma anche - come vedremo - di minori più o meno illustri. Per esempio il poco conosciuto Anton Filtz:
Un'altra versione di questo I tempo si può ascoltare in http://www.youtube.com/watch?v=w4I_2SZpSJg.
Si tratta di un movimento in miniatura, come si può constatare dalla durata, privo di ripetizioni e basato su figurazioni nervose e scattanti (tra cui una sequenza accordale ripetuta più volte con andamento ascendente e discendente). Queste formule ci introducono ai tratti caratteristici della musica Sturm und Drang. Anche il secondo tema e lo sviluppo si uniformano a questa semplicità melodica, al limite dello scheletrico. Più che per le sue opere, comunque, Filtz è noto perché è morto ingerendo ragni vivi, che a suo dire sapevano di fragole (http://en.wikipedia.org/wiki/Anton_Fils).
Bonus per il 5 dicembre: un bell'articolo sulla genesi del Requiem mozartiano trovato proprio oggi andando a spasso per la rete... http://www.fulminiesaette.it/modules/news/article.php?storyid=961
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