Musica già elegante, ma ancora un po' generica, quella della Sonata KV 301 per violino (composta a Mannheim) ci porta in una giornata mozartiana qualunque: i temi sono chiari ma ancora non incisivi, e le frasi più interessanti si trovano soprattutto nello sviluppo, ma è più di tutto il resto la condotta delle parti a farsi apprezzare per la disinvoltura e la leggerezza con cui scorre davanti all'ascoltatore:
A 11:23 comincia il secondo e già ultimo movimento della Sonata, un Allegro placido e danzante che riprende di fatto il discorso appena interrotto. Come altre volte, la sezioncina in minore non disturba né scalfisce le certezze mozartiane, che fra pochi mesi verranno tuttavia lacerate dai poderosi unisoni e dalle sfibranti piaghe della Sonata KV 304.
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