Il KV 495 nasce a ridosso delle Nozze di Figaro, ma non ne respira la giovalità, se si eccettua il Finale che è anche divenuto il più popolare tra quelli composti da Mozart per corno e orchestra. Insolitamente serio e lontano da qualsiasi trionfalismo, il I tempo è particolarmente complesso e il Della Croce gli assegna ben 4 temi, senza contare vari spunti, anche in minore:
Nella Romanza centrale (8:25) la sostanza non cambia, ma qui siamo già più abituati a un eloquio pacato.
D'altronde, dopo i tripudi delle Nozze, Mozart sta già affrontando una crisi che lo porterà alla musica più tormentata del Don Giovanni, attraversando un percorso accidentato le cui fasi principali sono il Concerto per pianoforte KV 503 (in un do maggiore solenne ma non esaltato), la Sinfonia Praga KV 504, il Rondò in la minore e in parte la Sonata a quattro mani KV 497, per tacere di altre.
Il Rondò conclusivo, molto simile nel tema a quello del KV 447, riporta l'allegrezza in quello che sembrava un mondo malinconico e pervaso dai dubbi. La sua sbrigliata cantabilità l'ha reso esemplare nel corpus compositivo mozartiano:
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