E ora si passa dagli astri ai bassifondi della musica classica: il carneade Cambini (1746-1825) alle prese con una Concertante per oboe e fagotto dalle scarse attrattive. Dove Mozart e Haydn allietano l'ascoltatore con i loro colpi d'ala e l'unità delle loro composizioni, Cambini riesce a fare soprattutto confusione e a ottenere effetti timbrici e sviluppi melodici modesti. Il mestiere certo non manca, ma è anche l'unica cosa che sostiene questo compositore che pure ebbe una certa fortuna a Parigi.
Ben più sostanziosa la qualità melodica della Sinfonia concertante di J.C. Bach qui presentata (per violino e violoncello), soprattutto in questo piacevole rondò di marca palesemente premozartiana:
Beh sì in Mozart si ritrova molto dello stile di JCB, nel quale a sua volta si ritrovano gli echi della "scuola milanese", soprattutto di Sammartini (del quale fu allievo).
RispondiEliminaCambini fu un prolifico sebbene modesto compositore, molto apprezzato a Parigi fino alla Rivoluzione. E' inoltre molto probabile che i pochi che ne hanno sentito parlare lo ricordino solamente perché Mozart, nel suo soggiorno parigino, lo incolpò della cancellazione della sinfonia concertante dal programma dei Concert spirituels (chi non ricorda il basso di bordone continuo delle "cabale" degli italiani di cui erano ossessionati padre e figlio? XD).
Però stavolta i timori di Mozart erano probabilmente fondati: ecco qui la cronaca del compositore stesso.
RispondiElimina"Egli [Cambini] ha composto dei quartetti: ne ho udito uno a Mannheim e sono veramente graziosi; gliene ho fatto gli elogi e suonato le prime battute; erano presenti Ritter, Ramm e Punto, che non mi han dato pace e volevano che continuassi completando di mio quello che non ricordavo, perciò così ho fatto. Cambini era fuori di sé e non ha potuto trattenersi dal dire: - Questa è una gran testa!”
Kraus
Sì questa la ricordavo. Non ricordo più in quale testo ho letto un apprezzamento dei quartetti di Cambini, considerati lavori di rilievo nel panorama musicale francese (perché poi se non sbaglio tutta in Francia si svolse la sua attività, no?). Certo che un apprezzamento di Mozart verso un collega è cosa rara...
RispondiEliminaWikipedia riporta qualcosa come 149 quartetti (per archi) di questo autore. Più dello stesso Haydn... Può darsi (e speriamo) che se la cavasse meglio in questo genere che non nella sinfonia concertante.
RispondiEliminaIn compenso Mozart scrisse elogi anche di altri colleghi, anche se il giudizio spietato nei confronti di Clementi suona francamente ingeneroso. Tra i suoi preferiti abbiamo Bach padre (ascoltando uno dei suoi mottetti gli parve di avere "l'anima intera dentro le orecchie"), Johann Christian e Carl Philipp Emanuel Bach ("Abbiamo imparato tutto da lui"), naturalmente Haydn, poi Holzbauer ("La musica di Holzbauer è eccellente e c'era anche un balletto meravigliosamente bello", disse riferendosi al Günther von Schwarzburg, e ancora: "Ho sentito una messa di H. L'ha composta 26 anni fa, ma è sempre splendida. E' un buon compositore, ha un buon stile da chiesa, sa come scrivere per le voci e per gli strumenti, compone buone fughe"), Benda (ne ammirò la Medea), Schroetter (scrisse cadenze per i suoi concerti per tastiera), Handel, ecc.
E' chiaro poi che uno della sua capacità non fosse troppo di manica larga con i colleghi :D
Kraus
sono andato a sentire quel poco di Cambini che si trova su youtube, e devo dire che alcuni lavori non sono male, come:
RispondiElimina1) http://www.youtube.com/watch?v=2VqskxX3uKc&feature=related
2) http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=xGF8XvJHdAM
mentre ho trovato banale e privo d'interesse il concerto per pianoforte in sol
Il concerto a cui ti riferisci è quello pubblicato dalla RCA (op. 15 n. 3)?
RispondiEliminaKraus
mmm non ti saprei dire, non ho trovato nessuna indicazione...
RispondiEliminauna curiosità. Sai cosa disse Clementi nei riguardi di Wolfgang? Non ho trovato (o non ricordo) citazioni...
RispondiEliminaPare che si ricordi questa sua dichiarazione a proposito di Mozart: che non gli era mai accaduto “di sentir suonare con tanta divina grazia e sentimento” (o, in altre versioni) "con tanta grazia e intelligenza".
RispondiEliminaKraus