Siamo così al frizzante Finale della Sinfonia, anche qui potentemente rielaborato rispetto a quello che già infuocava la VB 140. Novità e colpo di genio di questa versione è la carica degli archi, ricavata dalla melodia principale, che apre e chiude il pezzo per ribadire l'unità e la fortissima concentrazione introiettata in questa musica.
Benché questo sia il movimento meno soggetto a modifiche nei confronti dell'originale, il pensiero kraussiano non smette neanche qui di infondere nuovi spunti nel fluire musicale, specialmente all'interno dello sviluppo (3:17). Se l'esposizione non presenta differenze sostanziali (a parte quella carica ascendente degli archi di cui s'era detto), nell'elaborazione figura una componente eroica molto più forte, che giunge a rivoltare in modo maggiore il 1° tema, con effetti entusiasmanti.
Le aggiunte non si limitano a questo: spicca uno spunto caratterizzato da una manciata di tremoli e da una progressione del basso che conduce alla ripresa, una volta ancora fusa allo sviluppo e pertanto dai confini diabolicamente incerti.
La stessa ripresa (che, come si sarà notato, in Kraus non comincia con le prime battute del tema principale) traccia lo stesso percorso della VB 140, con le stesse frasi, ma in questa versione non viene ripetuta.
Nota
Questa Sinfonia, e con essa quelle in do VB 139 e in mib VB 144 (oltre all'Ouverture di Olympie), sono comparse nel primo volume Naxos, che tuttavia non riportava in copertina la dicitura "Vol. 1". Quel CD,
la cui veste grafica esterna è stata per giunta male organizzata (manca totalmente il margine destro dopo l'indicazione delle tonalità delle opere (fr. la riga "in E flat, C and C minor" che va a sbattere contro il limite della carta), quando è sortito non doveva far parte di un progetto o d'una collana dedicata alle sinfonie di Kraus. Solo i volumi successivi riportano le diciture riguardanti le uscite progressive.
Questa è dunque una prova quanto mai significativa del successo ottenuto oggi da queste composizioni, in precedenza ignote al pubblico. Altra chiara dimostrazione di quanto la riscoperta kraussiana sia stata sorprendente e clamorosa è il fatto che la prima esecuzione di Enea a Cartagine sia avvenuta solo nel 2006, al Teatro di Stato di Stoccarda.
L'opera era infatti rimasta ineseguita all'epoca della sua composizione: la primadonna era fuggita da Stoccolma e della Svezia pur di evitare la prigione per debiti, mandando tutto a monte.
Le aggiunte non si limitano a questo: spicca uno spunto caratterizzato da una manciata di tremoli e da una progressione del basso che conduce alla ripresa, una volta ancora fusa allo sviluppo e pertanto dai confini diabolicamente incerti.
La stessa ripresa (che, come si sarà notato, in Kraus non comincia con le prime battute del tema principale) traccia lo stesso percorso della VB 140, con le stesse frasi, ma in questa versione non viene ripetuta.
Nota
Questa Sinfonia, e con essa quelle in do VB 139 e in mib VB 144 (oltre all'Ouverture di Olympie), sono comparse nel primo volume Naxos, che tuttavia non riportava in copertina la dicitura "Vol. 1". Quel CD,
la cui veste grafica esterna è stata per giunta male organizzata (manca totalmente il margine destro dopo l'indicazione delle tonalità delle opere (fr. la riga "in E flat, C and C minor" che va a sbattere contro il limite della carta), quando è sortito non doveva far parte di un progetto o d'una collana dedicata alle sinfonie di Kraus. Solo i volumi successivi riportano le diciture riguardanti le uscite progressive.
Questa è dunque una prova quanto mai significativa del successo ottenuto oggi da queste composizioni, in precedenza ignote al pubblico. Altra chiara dimostrazione di quanto la riscoperta kraussiana sia stata sorprendente e clamorosa è il fatto che la prima esecuzione di Enea a Cartagine sia avvenuta solo nel 2006, al Teatro di Stato di Stoccarda.
L'opera era infatti rimasta ineseguita all'epoca della sua composizione: la primadonna era fuggita da Stoccolma e della Svezia pur di evitare la prigione per debiti, mandando tutto a monte.
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