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lunedì 25 marzo 2024

Grandi contemporanei: Joseph Martin Kraus (10)

Il soggiorno viennese prosegue e, durante questi mesi, la biografia registra due fatti importanti: Kraus scrive nell'estate del 1783 (tra agosto e settembre) la Sinfonia VB 143  (vol. 4 Naxos) in re maggiore e diventa membro della stessa loggia massonica di Mozart, "Alla speranza incoronata". Non ci sono testimonianze né lettere che documentino un incontro con Mozart, ma Kraus abitava a due passi da lui, nei pressi del Kohlmarkt. 

Possibile che non si siano mai conosciuti di persona? Magari durante una cerimonia massonica? Sarebbe interessante sapere quante persone potevano essere affiliate a quella loggia per tentare anche solo un calcolo statistico. 

La Sinfonia VB 142 evolve in sostanza un'opera in un'altra che per alcuni versi è men rivoluzionaria (per il passaggio dall'inusitato do# minore a un "normale" do minore), ma è anche più unitaria e consona alla poetica del suo autore. Tuttavia, considerando la musica viennese e i gusti del suo pubblico, ci si sarebbe potuti attendere da Kraus un adeguamento alle mode del luogo, una sorta di omologazione. Il nostro autore prosegue invece per la sua strada e afferma la sua potente personalità, differenziandosi nettamente da altri compositori anche affermati, come per l'appunto Haydn: anche dopo il ritorno a Stoccolma non si trasfomerà in un  prodotto in serie e comporrà una delle più belle e originali sinfonie di  fine secolo. Ma restiamo a Vienna e occupiamoci ora della VB 143.



Stavolta non abbiamo introduzioni di sorta, il che lascia intendere che quest'opera è già meno impegnata della precedente. Entrambi i temi dell'esposizione sono chiari ma un po' generici, si dipanano lungo gradi congiunti ed evitano pertanto i grandi gesti e gli ampi intervalli che avevano dominato la VB 142. In compenso l'originalità kraussiana non risparmia neppure quest'opera, dotandola di una specie di sviluppo già in fase di presentazione delle melodie, con tanto di procedimenti imitativi e contrappuntistici. Questo sviluppo in anteprima arricchisce il tessuto e la vivacità del brano. 

Con questo stratagemma Kraus riesce a rendere la seconda parte dell'esposizione più interessante della prima. Non solo: lo sviluppo vero e proprio interviene in un momento piuttosto intenso e comincia opportunamente in minore, in modo da battere il ferro finché è caldo, e ci vorrà parecchio prima che il modo maggiore riprenda il comando delle operazioni. Come sempre sviluppo e ripresa sono sagacemente saldati.


L'Andante un poco largo è la parte migliore della sinfonia. Nonostante le illustri conoscenze appena fatte dal compositore, la Sinfonia VB 143 ha qualcosa di haydniano giusto in questo movimento, mentre negli altri movimenti abbiamo uno  stile puntualmente personale. Il tema utilizzato, data la sua semplicità, avrebbe potuto far parte di una delle canzonette utilizzate da Haydn, specie nelle sue ultime sinfonie, e viene sottoposto a una serie di quattro pregevoli variazioni.

Sorprendente è la scelta di passare al modo minore già nella prima: Kraus approfitta dell'occasione per inserire una frase musicale circospetta, memore dei misteriosi abbandoni già sperimentati nell'introduzione e nel tempo lento dell'opera precedente. La seconda variazione porta alla ribalta il flauto e una piacevole vena ornamentale per poi fondersi con la terza, affidata all'orchestra, che avrà in sorte anche l'ultima.


L'ultimo movimento è strettamente imparentato col primo per il tema, o meglio per l'appoggiatura con minima e crome discendenti che lo caratterizza. Le idee sono disparate, ma nessuna spicca in modo particolare e anche le puntatine in minore sono stavolta innocue. Per una volta, la musica scivola via senza sussulti di rilievo.

Tutto considerato, la VB 143 è più serena e gioviale delle sinfonie  precedenti, nelle quali il modo minore aveva tenacemente preso il  sopravvento: forse Kraus aveva davvero conosciuto Mozart o ne aveva quanto meno  ascoltato qualcosa, ma in ogni caso la joie de vivre viennese contagia fortemente questa composizione, la più allegra dai tempi delle sinfonie  scritte a Mannheim e Buchen. E' possibile comunque che sia questa la  sinfonia offerta in dono a Haydn (tanto più che pochi anni più tardi  venne pubblicata sotto il suo nome), a meno che Kraus non abbia  rielaborato di proposito la VB 140 mutandola nella VB 142 proprio a  questo scopo.

Terminata l'estate, Kraus si tratterrà a Vienna fino alla fine di ottobre. Poi partirà alla volta dell'Italia.

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