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lunedì 25 marzo 2024

Grandi contemporanei: Joseph Martin Kraus (20)

L'Adagio rappresenta un punto critico della Sonata: qui lo scontro tra l'anima classica e l'anima preromantica del compositore tocca l'apice. È diviso in tre parti (Adagio, Allegretto, Tempo I) e il tema principale è in effetti già molto avanzato per l'epoca, ma il ricorso alle pause nella parte centrale e finale dell'opera suona inaudito e risulta completamente nuovo. 

La struttura si fonda su tre soggetti portanti e presenta altrettante sezioni, una delle quali torna alla fine. Per molti versi il brano anticipa Schubert, specie per l'elaborazione molto ampia delle melodie; per contro, però, la terza sezione reca l'impronta dei concerti pianistici mozartiani e rappresenta il contraltare classico di tutto il pezzo. Alcune caratteristiche di questo Adagio (le conclusioni nel vuoto dello strumento e gli svolgimenti insistiti dei temi) torneranno nel Finale apparentemente più disteso.




Le due interpretazioni disponibili in rete sono molto diverse anche in questo caso: quella di Després (pianoforte) fa risaltare la modernità del tema iniziale ma non differenzia successivamente i vari episodi che seguono, mentre quella di Martinoli (fortepiano) rende meglio i contrasti pur lasciando sul brano una patina retrò che in ogni caso non è così marcata come nel I movimento. 

Il tema (A), molto cantabile e riflessivo, viene riesposto quasi subito in minore, accentuando la serietà tipicamente kraussiana che sarà appannaggio di tutto il movimento. Pezzi e bocconi del soggetto tornano in vari punti, opportunamente approfonditi e a volte interrotti da interventi bruschi (3:28 in Martinoli) con un contrasto che verrà subito sviluppato nelle battute seguenti a spese del tema principale stesso.  

5:00 ha inizio la sezione in Allegretto (B ), che oltre a essere naturalmente più vivace è una sorta di sorriso enigmatico che si spande su quello che precede. Anche qui abbiamo parti del tema che si staccano e vengono elaborati con cura haydniana. Il ritorno del soggetto iniziale non si risolve in una mera ripetizione, ma sfocia in un altro ampio "momento musicale" (C ) stavolta di carattere indubbiamente classico. Quasi ci si aspetterebbe una risposta dell'orchestra, ma è invece la tastiera a condurre avanti un discorso particolarmente dolce e affettuoso finché non ritorna, nettamente modificato, il tema (A) che qui conclude tranquillamente, quasi malinconicamente l'Adagio.

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