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lunedì 25 marzo 2024

Grandi contemporanei: Joseph Martin Kraus (22)

Un aiutino per Gustavo III

Il 1789 è l'anno del Balletto Fiskarena (i pescatori) e della Sinfonia VB 146 (Naxos, vol. 4), ma è anche l'anno in cui Re Gustavo di Svezia si trova in una bell'impasse. L'anno prima ha dichiarato guerra alla Russia e alla Danimarca, le cose si stavano mettendo benino ma, col tempo, il clero e la nobiltà non han più tanta voglia di sostenerlo. Oltretutto Gustavo batte cassa per finanziare il conflitto e, pur avendo il popolo dalla sua, non trova gli appoggi sperati. Decide allora di convocare il parlamento in marzo e far passare una legge che gli permetterebbe di superare l'intoppo. 


Kraus, sempre fedele al suo monarca, gli dà una mano scrivendo una "Sinfonia per la Chiesa", ma sarebbe più giusto e sensato chiamarla  "Sinfonia per Gustavo", in occasione dell'apertura del Parlamento svedese. Un'opera in cui si mescolano la musica, la politica e… Mozart, come vedremo più tardi. In un tempo solo (in un tempo e mezzo, diciamo, perché c'è anche un Andante maestoso introduttivo), questa musica celebra e strombazza la potenza, la forza e la maestà del regnante per mezzo di una fuga: Van Boer fa presente che la composizione è chiamata anche "Sinfonia con fugato" (in italiano nel testo). 



Pur avendo la stessa finalità di uno spot pubblicitario o di un messaggio elettorale, e per quanto sia  inquadrata in un contesto politico fin troppo condizionante e lontana dai grandi momenti delle sinfonie che la precedono, anche la Sinfonia VB 146 afferma una personalità notevolissima.    




L'introduzione di questa sinfonia in un tempo solo è anche la sua parte più affascinante, con una breve ma seducente melodia che verrà poi dimenticata nel fugato che segue, costruito sull'accordo discendente di re maggiore. Il tema  instaura subito un dominio su tutto il brano (pur lasciando spazi a diversi spunti che sembrano quasi rincorrersi tra loro) e rappresenta con ogni probabilità la maestà e la potenza di Gustavo III, come recita anche l'indicazione di tempo (Allegro maestoso, appunto). 

Anche l'orchestrazione asseconda questa ricerca della sontuosità: due flauti, due oboi, due fagotti, due corni in sol e altri due in re, due trombe sempre in re, timpani e archi. Alcuni effetti a sorpresa (cambi di tempo, un paio di rallentando intorno a 4:50 e a 5:30 che finiscono per fermare tutti gli strumenti) fungono da trampolino di lancio per ulteriori, efficaci contrasti. A complemento della sinfonia, però, c'è una sopresa: una marcia (Rijksdagsmarch VB 154), pure gentilmente incisa dalla Naxos (vol. 4, anche se noi scegliamo un'altra interpretazione). Il mozartiano e l'esperto d'opera lirica forse vi troveranno qualcosina di familiare:



Non si tratta di un errore o di uno scambio di compositore: è una delle marce dell'Idomeneo, la più grande opera seria di Mozart e (molto probabilmente) un dono di quest'ultimo a Kraus, che la rielaborò aggiungendovi una ventina di battute in più e rinvigorendo i passaggi più leggeri, sempre a scopo propagandistico. Sul Mozart forum, i due esperti mozartiani Dennis Pajot e Gary Smith non si lasciano sfuggire questo punto di contatto fra i due compositori e tentano un po' tutte le ipotesi possibili. 

Come faceva Kraus (considerando che lo spartito dell'Idomeneo venne pubblicato per la prima volta solo nel 1792) a possedere questa marcia e forse anche altro di quest'opera? L'aveva effettivamente ottenuta da Mozart, benché non ci siano pervenute lettere o altri documenti che attestino un loro incontro? Non c'era d'altronde bisogno di nero su bianco nel caso in cui l'atto della consegna fosse avvenuto nel 1783 a Vienna, quando i due abitavano a un tiro di schioppo l'uno dall'altro. Oppure era riuscita a procurarsela la corte svedese di passaggio a Monaco, dove l'opera era stata rappresentata? 

Che Mozart e Kraus si siano effettivamente incontrati e conosciuti (e che abbiano fatto amicizia) è però quasi sicuro se aggiungiamo anche questo: già ben prima, il 26 dicembre 1785, Kraus aveva scritto alla propria sorella Marianne queste parole: "Kennst du Mozarts Entfuhrüng aus dem Serail? Er arbeitet nun an seinem Figaro, eine Operette in 4 Aufzuhgen, worauf ich mich herzlich freue." (Conosci il Ratto dal Serraglio di Mozart? Adesso sta lavorando al suo Figaro, un'opera in 4 atti; me ne rallegro di cuore). 

Se conosceva l'Entfuhrüng, l'idomeneo (o quanto meno parte di esso) ed era informato sullo stato di avanzamento delle Nozze, doveva aver fatto conoscenza anche con il loro autore, specie in un'epoca dove la musica non circolava con la stessa facilità dei tempi nostri. Mica avevano i grammofoni o i CD, a quei tempi. 

Per la cronaca, questa era la marcia originale:


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