Il viaggio in Italia di Kraus tocca diverse città italiane: la prima è Venezia, dove giunge presumibilmente ai primi di novembre del 1783. Vi componel'aria "Misero pargoletto", già musicata a suo tempo da Mozart, adattandosi subito al clima del melodramma. Questo è infatti uno dei testi più drammatici del Metastasio: il povero Timante, credendosi colpevole di incesto, è inorridito e, folle d'infelicità, vuole abbandonare tutti i suoi cari. Kraus immagina per questa scena un brano quasi lugubre e un po' ingessato, ma a tratti molto efficace.
Dopo una sosta a Trieste fa tappa a Bologna. Qui, come abbiamo detto, conosce Padre Martini, autorità in materia di contrappunto, che ebbe tra i suoi allievi (oltre a Mozart), anche Gluck, Jommelli, Sarti e J.C. Bach; ciò nonostante (ma forse anche per il poco tempo trascorso nella turrità città), Kraus non trarrà immediata ispirazione da questo incontro. Nel dicembre del 1783, dopo una sosta a Firenze, è infatti a Roma, dove scrive una splendida aria ("Innocente donzelletta") e una sinfonia in cui non troviamo accenni di fugati né segni di crisi nel procedimento compositivo.
La sinfonia scritta a Roma è la VB 144 in mi bemolle maggiore (Naxos vol. 1) e prevede lo stesso organico della precedente (flauto, due oboi, due fagotti, due corni e archi). Se Kraus si dimostra italiano (o almeno si sforza di esserlo) nelle arie da concerto, rimane tuttavia interamente se stesso nel genere che più gli si attaglia. A dispetto di un incipit apparentemente stereotipato (un accordo di tonica ascendente), il discorso che ne scaturisce è di una originalità e vivacità da fare invidia a Haydn. Non vi mancano né l'aspetto ludico né quello cantabile:
Van Boer quasi non parla di quest'opera nelle note al CD Naxos, ma nel catalogo tematico da lui compilato ci fa sapere che nel 1785 la sinfonia venne pubblicata da Traeg a Vienna e che "tutte le copie di questo editore contenevano le parti di un secondo tempo alternativo, segno forse che Traeg riteneva quello originale del tutto inadeguato e aveva chiesto a Kraus di sostituirlo." Questo fatto può ricordare la situazione analoga in cui si trovò Mozart quando, composta la Sinfonia parigina, dovette rimpiazzare il movimento centrale con una nuova versione perché il pubblico non l'aveva gradito.
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